Associazione Oltre le parole onlus
L’Associazione “Oltre le parole” onlus nasce dall’esperienza di varie associazioni culturali, produzioni teatrali, professionisti nell’ambito psico-pedagogico e socio-sanitario e singoli artisti associatisi in un’unica struttura di produzione e formazione culturale con particolare riguardo alle fasce deboli e del disagio sociale.
La formazione degli operatori è prevalentemente di tipo artistico-teatrale, anche se con diverse competenze nel campo pedagogico-sociologico-psicologico. La nostra metodologia è quella dell’utilizzo dell’arte, e del teatro in particolare, come strumento: di relazione, di espressività, di conoscenza. Non amiamo molto associare la parola “terapia” alla parola teatro: sia perché il teatro è comunque implicitamente terapeutico, sia perché la terapia ha un approccio scientifico, dei protocolli standardizzati, dei professionisti con competenze esplicitamente terapeutiche, per l’appunto.
Crediamo che il Teatro abbia un altro approccio, che proviene dal campo espressivo, dalla necessità di diversificare il rapporto con ogni persona, dalla misurazione dei risultati che dipendono da decine di fattori “invisibili” a un riscontro di tipo terapeutico. Inoltre, il nostro approccio non ha nessuna pretesa di guarire ma quello che cerchiamo di trasmettere è semmai una possibilità: di benessere, di espressività, di translare le emozioni.
Il nostro intervento non ha dunque un’unica metodologia, ma si nutre dell’esperienza di esperti ma anche di “pionieri” in vari campi. Certamente la base del nostro approccio teatrale è il lavoro del M° Orazio Costa Giovangigli, che già negli anni Settanta aveva spostato la sua immensa esperienza di docente, regista e drammaturgo su categorie di adolescenti, adulti, anziani, diversamente abili. Il nostro lavoro vive di contaminazioni: che avvengono comunque quando si lavora in apertura e accoglimento del “diverso da se’”. E nel difficile lavoro dell’omissione dell’egocentrismo, che insieme alla competenza e alla continua ricerca, diventa paradosso indispensabile per chi si occupa di Teatro nel Sociale.
Se sapete che il vostro strumento siete voi stessi, conoscete anzitutto il vostro strumento, consapevoli che è lo stesso strumento che danza, che canta, che inventa parole e crea sentimenti. Ma curatelo come l’atleta, come l’acrobata, come il cantante; assistetelo con tutta la vostra anima, nutritelo di cibo parcamente, ma senza misura corroboratelo di forza, di agilità, di rapidità, di canto, di danza, di poesia, di poesia e di poesia. Diverrete poesia aitante, metamorfosi perenne dell’io inesauribile, soffio di forme, determinati e imponderabili, di tutto investiti, capaci di assumere e di dimettere passioni, violenze, affezioni, restandone arricchiti e purificati… tesi alla rivelazione di ciò che l’uomo è: angelo della parola, acrobata dello spirito, danzatore della psiche, messaggero di Dio e nunzio a se stesso e all’universo di un sé stesso migliore.
Orazio Costa Giovangigli